Settembre è già arrivato ed è sempre più vicino il giorno di riapertura delle scuole sia in Italia come nei Paesi anglofoni.
La condizione sanitaria mondiale ha costretto le scuole a riadattarsi ai protocolli sanitari da seguire e riorganizzarsi in funzione delle nuove esigenze.
Le direttive riguardano soprattutto il distanziamento necessario tra gli alunni e i banchi e il mantenimento della mascherina in aula.
In Italia la data ufficiale di inizio delle lezioni sarà il 14 settembre, per l’Inghilterra invece almeno nei primi momenti, ci sono state diverse proposte sulla ripartenza.
Una delle idee che erano state esposte, è che la scuola sarebbe potuta iniziare in Inghilterra prima dell’estate.
Ma genitori, insegnanti e sindacati, contrariati, hanno fatto sì che la ripartenza delle scuole nel regno unito slittasse a settembre, dopo le vacanze estive.
La “libertà” nelle aule sarà relativa e limitata allo spazio interpersonale che dovrà essere di almeno un metro di distanza tra i banchi e le mascherine saranno obbligatorie durante gli spostamenti tra corridoi e aule, il tutto per evitare oltre che assembramenti anche contagi tra differenti classi.
In questo modo sarà possibile far sì che in caso si presentasse un caso di Covid-19 in un’aula vengano adottate misure per le singole classi senza compromettere tutti gli studenti.
Infatti sono previste misure drastiche da adottare nell’eventualità si presenti un caso di Covid-19 tra uno degli studenti: è previsto un periodo di quarantena per l’interessato (oltre ovviamente all’effettuazione del tampone) e per gli altri studenti che vi sono stati a contatto.
La struttura scolastica non chiuderà a meno che non venga ritenuto necessario per una eventuale eccessiva diffusione del virus.
Le dinamiche interne delle scuole inglesi sembrano identiche a quelle delle scuole italiane, dunque.
Anche per l’Inghilterra il governo non ha previsto l’ingresso su turni o la riduzione del numero degli studenti nelle classi.
Saranno poi assolutamente abolite le attività di unione tra studenti come le assemblee, quelle che possono provocare assembramenti che non possono essere controllati.
L’Inghilterra ha registrato il più alto numero di vittime in Europa dall’inizio della pandemia.
Adesso la riapertura delle scuole sembra essere per il governo fonte di relativa preoccupazione dato che a detta dell’epidemiologo Mark Woolhouse (Università di Edimburgo) i bambini potrebbero essere vittime del Coronavirus in maniera minore rispetto agli adulti.
Lo studioso affermava anche che la chiusura delle scuole poteva essere evitata proprio per questa ipotetica “immunità” dei più piccoli e dal concetto che non ci fosse stato nessun insegnante contagiato dagli alunni.
Se i politici considereranno questi dati potranno stabilire le procedure per la ripresa delle lezioni, ovviamente si tratta di studi su un virus recente che ancora si conosce poco, quindi l’augurio è che ci si affidi comunque alla prudenza.